Appunti: "società organica" e "società strumentalizzante". Del Prof. Giacinto Auriti.


Fonte: http://www.youtube.com/watch?v=mC2-KhQQJEM

Nel mio libro sulla “Teoria generale del diritto” noi abbiamo definito che cos’è la Massoneria. Perché qua dobbiamo chiarire il significato delle parole.
Noi abbiamo due concetti di società.

Abbiamo la “società organica” che è fatta di uomini vivi. Per cui dicevano i glossatori: "Societas sunt homines qui ibi sunt", "la società siamo noi". Nel diritto romano si dava contenuto umano al concetto di società. E allora la società era l’apologo di Menenio Agrippa: lo stomaco e le membra legate dal rapporto organico, l’organo serve la collettività delle membra, lo stomaco serve la collettività delle membra.
Quindi, qui, la società è l’insieme delle persone fisiche legate dal rapporto organico. L’interesse sociale coincide con quello dei soci. Perché la società è i soci, in questa definizione.
Invece con la “soggettività strumentale” – lo Stato Costituzionale, lo Stato socialista, la Società anonima, la Multinazionale, la Banca, sono tutti “fantasmi giuridici” – si parla di soggettività strumentale o persona giuridica – la soggettività strumentale presuppone chi la usa. Quindi lo strumento: io non posso dire che servo la penna, io della penna me ne servo.
Quando ho ridotto il concetto di società a strumento cambia l’etica. Perché al principio del servire proprio della società organica si è sostituito quello del servirsi proprio della soggettività giuridica.
E allora nasce la massoneria.

La massoneria è nata…si è affermata, storicamente, con lo Stato costituzionale perché è lo strumento che viene utilizzato dalla società strumentalizzante. Io non posso immaginare uno strumento senza chi lo adoperi, io non posso immaginare un’automobile senza un autista, cosi non posso immaginare una soggettività strumentale senza una società strumentalizzante.
E con la società strumentalizzante cambia l’etica. Cioè vale il principio del servirsi e non più quello del servire. Ecco perché i tempi di decadenza: “Tangentopoli” non è solo l’aumento statistico del numero dei delinquenti politici ma è un segno dei tempi. I tempi di decadenza che stiamo vivendo per le false culture che sono state programmate dalle grandi strategie di dominazione.

E, qui, noi abbiamo fatto all’università una ricerca, unica, particolare, in cui abbiamo messo in evidenza il nesso che c’è tra le premesse filosofiche e la teoria del valore. Precisiamo questo. Due parole anche se può sembrare, a prima vista, che è un appesantimento di erudizione ma voglio dire che lo strumento è valido quando io distinguo il momento strumentale da quello edonistico del godimento: la penna, momento della strumentalità attiene all’oggetto (la penna); scrivere con la penna, godere della penna, attiene al soggetto.
Quindi, questo significa che se io non distinguo l’oggetto dal soggetto, io non posso avere un giudizio di valore normale. Quando si confonde, invece, l’oggetto col soggetto noi abbiamo la personificazione dello strumento perché confondo il momento strumentale (la penna) col momento edonistico (scrivere con la penna): allora personifico lo strumento.
Ecco la grande deformazione culturale operata dalla filosofia di Hegel. E noi abbiamo criticato Hegel perché con il principio dell’immanenza si riduce la realtà all’idea della realtà, di qui la formula idealismo, cioè la realtà con l’io pensate, cioè l’oggetto col soggetto. E, quindi, si ha la personificazione dell’oggetto. Non a caso Heagel è stato un grosso operatore nel momento in cui si è avuta la “Rivoluzione francese”.

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